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WP 2WEL 2/2016
Sono diverse le ragioni che stanno portando il welfare aziendale a divenire una pratica sempre più diffusa tra le imprese italiane. L’attivazione di pacchetti di welfare all’interno delle imprese è, a livello generale, alimentata sia dalla sfera privato-economica sia dalla sfera pubblico-statale: la prima concerne in modo particolare le organizzazioni economiche che, da un lato, stanno comprendendo e interiorizzando il loro ruolo sociale e, dall’altro, iniziano a intuire i vantaggi strategici del welfare aziendale; mentre la sfera pubblico-statale riguarda le istituzioni pubbliche, le quali cercano di alleggerire la spesa del welfare statale sostenendo l’intervento di attori privati attraverso sgravi fiscali e incentivi economici. Come evidenziato da molti, però, il welfare aziendale sembra rimanere ancora appannaggio quasi esclusivo delle grandi imprese che dispongono delle risorse necessarie per attivare tali pratiche. Proprio per questa ragione, nel corso del tempo, sono sorti diversi progetti volti a consentire alle Pmi di offrire servizi di welfare ai dipendenti: la risposta emersa da numerose best practices è quella della costituzione di reti territoriali per l’implementazione di misure di welfare aziendale all’interno di piccole e medie imprese. A questo proposito, il contributo presenta i risultati di una ricerca qualitativa, svolta nel territorio della Provincia di Ancona, con la quale si sono volute analizzare iniziative di welfare aziendale sviluppate proprio tramite la creazione di reti e partnership tra imprese e tra imprese e altri attori che operano sul territorio. Queste iniziative, quindi, sono state esaminate non solo in relazione al ruolo giocato dalle imprese ma anche in base al ruolo degli attori del territorio, i quali hanno orientato in maniera sinergica la loro azione per la ricerca di un benessere condiviso con il territorio. Il caso presentato riguarda il progetto regionale “Maternità come opportunità”, per il quale la Regione Marche si è occupata di finanziare e sostenere le imprese che hanno scelto di attivare misure di conciliazione famiglia-lavoro. In linea generale, saranno descritti i casi realizzati nella Provincia di Ancona ponendo particolare attenzione al ruolo della Regione, la quale diviene la cabina di regia di un processo che si basa sull’interazione tra imprese e istituzioni pubbliche locali: in questo modo sono attivate forme organizzative complesse tra attori di diversa natura, i quali si coordinano per il raggiungimento di benessere condiviso.