Strumento di istituzionalizzazione della solidarietà finalizzato a contrastare il diffondersi dei rischi sociali tipici della nuova società industriale, il welfare state è andato affermandosi come una delle principali innovazioni istituzionali del XX secolo.
Almeno tre elementi ne definiscono il ruolo cruciale nei paesi occidentali e specialmente nel Vecchio Continente. In primo luogo, la protezione sociale rappresenta la prima voce di spesa pubblica, attraendo generalmente oltre il cinquanta per cento delle risorse destinate alle varie funzioni statali. In secondo luogo, i diritti sociali, assieme a quelli civili e politici, incidono in maniera decisiva sulle chance di vita concorrendo a definire l’orizzonte entro cui possono effettivamente compiersi le scelte individuali. Da ultimo, ma non meno importante, il welfare state è un tassello essenziale del “modello sociale europeo”.
Come tale, il welfare state non è stato soltanto il prodotto di dinamiche di competizione e scambio politico entro specifici assetti politico-istituzionali, bensì ha poggiato su robuste basi valoriali e normative, che ne hanno sostenuto lo sviluppo e hanno contribuito a definire le caratteristiche specifiche dei diversi “mondi” o “regimi” di welfare.
Negli ultimi tre decenni, tuttavia, una serie di poderose sfide endogene ed esogene ne hanno indebolito le fondamenta economico-finanziarie, giungendo talvolta a mettere a repentaglio la stessa capacità di erogazione generalizzata di protezione sociale. A ciò ha fatto seguito una lunga serie di riforme nei vari settori di politica sociale. In tutti i paesi a economia avanzata, infatti, i governi sono intervenuti per affrontare le criticità più evidenti tramite interventi perlopiù di natura sottrattiva, a volte accompagnati da misure compensative nel quadro di più ampi processi di “ricalibratura” della protezione sociale informati anche da principi e valori innovativi.
Il welfare state rappresenta perciò il terreno ideale per far dialogare i due filoni di ricerca empirico-interpretativo e filosofico-normativo che caratterizzano il Laboratorio di Politica Comparata e Filosofia Pubblica – LPF. In coerenza con gli obiettivi di questo, il Laboratorio Welfare (WeL) mira dunque a promuovere studi e contributi che affrontino le seguenti domande di ricerca:
- in che misura le proposte di riforma e le traiettorie di policy nel settore della politica sociale sono informate da esplicite cornici valoriali? In che misura sono caratterizzati dalla “presa” di interessi di parte ovvero sono ancorati a robuste informazioni empiriche?
- Vi è coerenza, complementarità o conflitto tra le cornici normative prevalenti nei diversi settori di politica sociale?
- Qual è il rapporto tra idee, valori e interessi nelle strategie e nelle scelte dei policy-maker (attori politici e sociali) nel settore del welfare?
- Quali concezioni della moralità pubblica potrebbero giustificare le politiche distintive del welfare state? E quali, invece, potrebbero giustificare la critica a quelle politiche?
- Quale nozione di benessere dovrebbe orientare le politiche di welfare entro società caratterizzate da una pluralità di idee del bene?
- In che modo i fatti (scarsità delle risorse, vincoli di bilancio ecc.) sono rilevanti ai fini della giustificazione normativa delle politiche di welfare?
- Quale rapporto esiste tra giustizia ed efficienza? Come dovrebbe essere risolto un eventuale trade-off tra giustizia ed efficienza nell’elaborazione delle politiche di welfare?
EVENTI
● 28 gennaio 2019 Conflitti morali e politici sulla fine della vita: riflessioni intorno alla legge 219/2017
● 10 giugno 2016 Le pensioni italiane al nodo dell'equità - Slides - Video evento - Articolo: Pensioni e Lavoro....
● 03 dicembre 2015 Libertarismo e liberalismo
● 24 settembre 2015 Miniarchismo e politica sociale: A partire da Robert Nozick
● 21 maggio 2015 Le radici del pensiero libertario contemporaneo
● 20 febbraio 2014 EU2020 e lotta alla povertà, dal sovranazionale al locale. Il caso di Torino
- Video evento 20 febbraio
- Slides: "Rapporto COPE su Torino" di Franca Maino - "Crisi economica e schemi di reddito minimo" di Marcello Natili
WORKING PAPERS
●WP 7/2019 The Politics of Pension Reform in Albania di Viola Shahini
●WP 2/2019 Right Wing Populism and the Welfare State: a Five Countries Comparison di Emmanuele Pavolini, Matteo Jessoula, Marcello Natili e Maria Rosaria Germinario
●WP 4/2016 I diritti sociali. Un confronto multidisciplinare a cura di Nicola Riva
● WP 7/2015 Giustificare il welfare state. Ragioni a confronto di Beatrice Magni, Francesca Pasquali
● WP 5/2015 La priorità dell'assistenza sanitaria. Una prospettiva democratica di Enrico Biale
● WP 4/2015 The Politics of Redistribution an Interdisciplinary Dialogue on the Foundations of the Welfare State di Nicola Riva, Ilaria Madama, Giulia Bistagnino
● WP 6/2013 The Normative Foundations of (Social) Insurance: Technology, Social Practice and Political Philosophy di Xavier Landes
● WP 5/2013 The European Semester in Action: Strengthening Economic Policy Coordination while Weakening the European Social Dimension? di Francesco Costamagna
● WP 2/2013 European Citizenship and Social Rights in Times of Crisis di Stefano Giubboni
Serie: Contrasto alla Povertà e Reddito Minimo
Europa2020, la grand strategy comunitaria lanciata nel 2010, mira a ridurre di 20 milioni il numero di persone in condizione di povertà entro il 2020, per contro i tassi di povertà sono in aumento nella maggior parte degli stati membri dell’UE per effetto della protratta crisi economica e delle misure di austerità. In Italia, l’acuirsi delle pressioni funzionali, la persistente mancanza di una safety net assistenziale, ma anche fattori squisitamente politici come la competizione tra forze politiche “tradizionali” di centro-destra e centro-sinistra e il Movimento 5 Stelle hanno portato per la prima volta, dopo un quindicennio di attenzione intermittente, la povertà e il “reddito minimo” al centro del dibattito e dell’agenda politica.
Il Laboratorio Welfare (WeL.) si propone di contribuire a questo dibattito con una serie di Working Paper LPF sul tema delle politiche di contrasto alla povertà con un duplice taglio empirico e normativo. Sul primo versante, i contributi analizzeranno le misure e i programmi anti-povertà in una prospettiva multi-livello, puntando il fuoco su: a) la strategia europea di lotta alla povertà, b) lo sviluppo delle politiche di contrasto alla povertà a livello nazionale, c) le iniziative a livello subnazionale, con riferimento all’azione delle regioni e degli enti locali. I contributi normativi affronteranno il tema della giustificabilità del reddito minimo e delle varie forme in cui esso può essere garantito – reddito di base, reddito minimo garantito, reddito minimo d’inserimento – dal punto di vista delle diverse concezioni della giustizia e, più in generale, della moralità pubblica.
● WP 5/2018 Sud e lotta alla povertà: le esperienze di reddito minimo in Campania e Basilicata
di Marcello Natili, Michela Gobbo, Paolo Ballerini, Matteo Jessoula
● WP 4/2017 Reddito minimo, dignità, solidarietà: RED pugliese e RES emiliano-romagnolo a confronto
di Marcello Natili, Martina Gallotta, Laura Stocco, Matteo Jessoula
● WP 5/2016 Alla prova della crisi. Povertà e reddito minimo nell'Europa del Sud e dell'Est
di Marcello Natili, Manos Matsaganis, Matteo Jessoula
● WP 2/2016 The Unexpected Institutionalization of Minimum Income in Spain
di Marcello Natili
● WP 3/2014 Ragioni differenti per una proposta condivisa. Reddito di base e consenso per intersezione
di Emanuele Murra
● WP 1/2014 Minimum Income: The Italian Trajectory
di Ilaria Madama, Matteo Jessoula, Marcello Natili
● WP 3/2013 Europe 2020 and the Fight against Poverty: Searching for Coherence and Effectiveness in Multilevel Policy Arenas
di Chiara Agostini, Sebastiano Sabato, Matteo Jessoula