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All'inizio degli anni Ottanta il Centro rappresenta una realtà consolidata nel panorama politico-culturale italiano. La scomparsa nel 1979 di Fulvio Guerrini porta a conferire la carica di Segretario generale prima a Gastone Guerrini e poi, dal 1984, ad Angelo Pavia (che conserverà l'incarico sino al 2007). L'allargamento delle attività e la crescita delle relazioni spinge anche a una prima riorganizzazione interna e all'istituzione nel 1980 della figura del Presidente del Centro con la nomina di Franco Mattei, e quindi, dal 1986 al 1993 dello stesso Gastone Guerrini.
Come indicato nella relazione predisposta alla metà del 1977 («Le prospettive del Centro Einaudi negli anni futuri, Torino, settembre 1977»), nel suo primo decennio di attività il Centro aveva agito come «una cittadella assediata [...] con la preoccupazione di tenere alta la fiaccola del pensiero liberale»; se alla luce dei mutamenti in atto nella società italiana quella sfida poteva dirsi vinta, il programma del Centro Einaudi non doveva più essere solo quello di denunciare i mali del sistema Paese, ma assumere l'ambizione di «presentare una serie di contenuti e proposte» sulle soluzioni ai problemi italiani da offrire al dibattito pubblico anche attraverso un rapporto privilegiato, ma non unico, con il Partito liberale italiano.
A partire da questa impostazione metodologica, tre sono i filoni di studio nei quali è possibile sinteticamente riassumere l'insieme delle molteplici attività del Centro nel decennio:
i) l'attenzione ai processi di cambiamento della politica e dell'economia internazionale, dall'ascesa della Reagonomics al crollo del Muro di Berlino;
ii) il tentativo di recuperare uno spazio di agibilità per il pensiero liberale in anni segnati da profondi processi di trasformazione;
iii) lo sguardo attento alle criticità dell'economia e della società italiana.
Gli incontri seminariali dell’Osservatorio sulla politica estera coordinato da Giorgio S. Frankel diventano un appuntamento costante e caratteristico della
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vita del Centro, focalizzando l'attenzione in particolare sulle tematiche della "distensione" e della questione mediorientale. Parallelamente, si avviano momenti di incontro e approfondimento sulla nuova Reagonomics e sul cambio di paradigma delle economie anglosassoni verso una matrice di carattere neoliberista.
Ma l'attenzione ai mutamenti del contesto porta anche ad ampliare i tradizionali percorsi di ricerca in campi prima meno frequentati: nel 1983 viene così pubblicata la ricerca curata da Giovanna Zincone e Mario Deaglio sulla modernizzazione delle società capitaliste e sugli effetti dell'informatizzazione per l'organizzazione del lavoro e le libertà degli individui (Dopo la catena. Telematica, organizzazione del lavoro, diritti, libertà, Torino, Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, 1983).
Le riflessioni sull'attualità del pensiero liberale nel mutamento dello scenario rimangono anche in questi anni uno dei punti focali dell'attività del Centro. In questo senso si collocano il convegno sull'eredità di Einaudi del 1981, la crescente collaborazione con altre istituzioni internazionali come il Liberty Fund, la pubblicazione degli scritti di Karl Popper nei «Quaderni di Biblioteca della Libertà», nonché una vasta riflessione filosofica e teoretica sulle opportunità e i limiti del contrattualismo sostanziatasi nella convocazione di un apposito gruppo di studio – coordinato da Petroni, Urbani e Zincone – e nella organizzazione di un convegno svoltosi a Torino nel gennaio del 1984. È in questo contesto che nel 1984 comincia il ciclo delle «Conferenze Guerrini», un appuntamento di riflessione sulle tematiche di carattere politico-economico, spesso legato ai temi del liberalismo, organizzato con cadenza annuale dal Centro.
Se dunque rimane alta l’attenzione alle tematiche internazionali, altrettanto significativa è la produzione dedicata ai mutamenti dell’economia e del sistema politico italiano. Nella prima metà degli anni Ottanta sono presenti diversi filoni
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e progetti che pongono al centro la questione della riforma del welfare: le ricerche sul disagio abitativo in Piemonte, quella sulla domanda sanitaria in Italia completata nel 1984 da Maurizio Ferrera e Giovanna Zincone a seguito di di una convenzione con il Ministero della Sanità, il convegno sulle difficoltà di internazionalizzazione della nostra economia del 1983, o ancora la parallela ricerca relativa all'indicizzazione dell'economia. Tematiche che si incrociano con l'apertura di aree di ricerca che riescono a cogliere, spesso in anticipo sul dibattito pubblico, aspetti e problematiche dell'economia italiana: così le analisi di Mario Deaglio sull'andamento del debito pubblico nel nostro Paese, le ricerche sulle partecipazioni statali, i rapporti annuali sul risparmio e i risparmiatori in Italia, redatti in collaborazione con l'ufficio studi di Banca Nazionale del Lavoro sulla base di un'indagine condotta dalla Doxa su un campione di circa mille famiglie, che dal 1983 diventeranno un appuntamento caratteristico del Centro Einaudi.
La crescente presenza del Centro nel panorama culturale del Paese è rafforzata dalla scelta di ampliare le collaborazioni con altre istituzioni nazionali e di incrementare gli appuntamenti organizzati in altre città, come Roma o Milano. La decisione poi di aprire al pubblico la Biblioteca Fulvio Guerrini segna la volontà del Centro di diventare un punto di riferimento per l'insieme della comunità intellettuale torinese, aprendosi sempre di più alle "contaminazioni" con l'esterno.
Sotto il profilo editoriale, mentre nel 1982 viene pubblicato l'ultimo numero dei «Quaderni di biblioteca della libertà», la rivista - diretta dal 1977 al 1988 da Giovanna Zincone - conosce una progressiva trasformazione. Nel 1984 si conclude la serie "monografica" di «Biblioteca della libertà» e, dopo un anno di pausa, riprende nel 1986 una nuova serie caratterizzata dal tentativo di accentuare la multidisciplinarietà dei contributi e da una diversa articolazione tematica e strutturale; una struttura nella quale le riflessioni sul pensiero liberale si alternano all'analisi di problematiche o al confronto tra studiosi sui diversi argomenti e che consente di valorizzare meglio Centro sui problemi dell'economia italiana.
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Infine, mentre proseguono le pubblicazioni dei volumi prodotti direttamente dal Centro o realizzati dai suoi collaboratori, nel 1983 nasce una nuova newsletter quindicinale, diffusa in abbonamento, contenete i richiami alle ricerche del Centro e diverse riflessioni strutturate inizialmente su quattro sezioni (Economia mondiale, Economia italiana, Esteri, Profilo Italia) destinate a diventare due (Economia e Profilo Italia) dal 1990.
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