2015

Giustificare il welfare state. Ragioni a confronto

WP-LPF 7/15

Categoria/Category
WP-LPF 2015
,
Editore/Publisher
Centro Einaudi
Luogo/City
Torino
Articolo completo/Full text
WP-LPF_7_2015_Magni-Pasquali.pdf

Abstract

Il paper mette a fuoco le ragioni di carattere normativo a favore dell’intervento pubblico nel settore del welfare. In particolare, il paper sottolinea che, a partire dal secondo dopoguerra, l’erogazione di servizi sociali non risponde più a istanze umanitarie, ma diventa a pieno titolo una questione di giustizia. In quest’ottica, l’intervento pubblico nel settore del welfare è giustificato con riferimento a diritti sociali o a diritti di cittadinanza e le politiche sociali assumono la funzione di controbilanciare i rischi legati ai cicli vitali, alla malattia e all’economia di mercato, rischi rispetto ai quali gli individui non sono responsabili e dai quali devono quindi essere protetti. Inoltre, come sottolineato nel paper, l’intervento pubblico nel settore del welfare può esse giustificato come misura che consente di far fronte ai fallimenti del mercato, garantendone l’efficienza e preservandolo come sfera di libertà all’interno della quale gli individui possono esercitare la propria autonomia. Le politiche sociali sono state giustificate anche alla luce di finalità redistributive ed egualitarie o alla necessità di sottrarre alcuni ambiti, quali la sanità o l’educazione, alla logica del mercato per assicurare l’eguaglianza delle opportunità. Come il paper segnala, ci sono punti di tensione sia tra i diversi principi normativi su cui la giustificazione del welfare state si fonda (libertà e uguaglianza), sia tra le varie finalità che persegue (soddisfare bisogni e garantire l’efficienza del mercato), così come tra i differenti valori che promuove (giustizia e solidarietà). In effetti, come il paper suggerisce, il welfare state rappresenta il tentativo di trovare un equilibrio tra valori e principi propri della tradizione pubblica delle società liberali e democratiche, dalla libertà all’uguaglianza, dalla solidarietà all’efficienza. Si tratta, dunque, di trovare un punto di equilibrio, capace di configurare una nuova forma e formula di welfare state, che sia all’altezza delle critiche che gli vengono mosse e delle sfide che dovrà affrontare.