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XIV Rapporto sull'economia globale e l'Italia (2009)
La crisi globale è ormai un dato di fatto: dall’ambito della finanza si è estesa all’economia reale, determinando implicazioni sociali, politiche, geostrategiche, ambientali che condizionano seriamente le misure adottate dai governi e le prospettive degli individui. Riconoscere e analizzare la complessità dei fattori che hanno contribuito a delineare lo scenario attuale è solo la prima tappa di questo Rapporto: esso infatti si propone di comprendere le lezioni che la recessione globale insegna, le riflessioni che impone, gli scenari di evoluzione possibile, leggendo la crisi come una «scuola» da cui trarre insegnamenti utili per il futuro.
Una prima lezione è che l’epoca della «finanza globale» è tramontata, ma quella del «coordinamento globale» degli stati sovrani non è ancora sorta. I paesi occidentali sono alle prese con l’esplosione dei debiti pubblici e con l’acuirsi delle tensioni in settori strategici quali l’aerospazio e l'energia, rispetto ai quali si registra uno spostamento del baricentro del pianeta da Ovest verso Est.
Su questo sfondo tumultuoso, ciascun paese può far conto su quello che ha: l’Italia mette in gioco i consistenti risparmi delle sue famiglie e la minor debolezza delle sue banche, mentre l’indebitamento pubblico è nettamente superiore a quello degli altri paesi avanzati. La lezione più importante è che le difficoltà che oggi accomunano il mondo offrono all’Italia un’occasione per recuperare il troppo tempo perduto.
Contributi di Mario Deaglio, Giorgio Arfaras, Anna Caffarena, Giorgio S. Frankel, Giuseppe Russo
Presentazione di Emilio Zanetti. Realizzato in collaborazione con UBI Banca
Mario Deaglio insegna Economia internazionale all’Università di Torino ed è editorialista economico de La Stampa.
Giorgio Arfaras è opinionista di economia e finanza e dal 2009 è direttore di Economia@Centroeinaudi.
Anna Caffarena insegna Relazioni internazionali all’Università di Torino.
Giorgio S. Frankel, giornalista professionista, si occupa di Medio Oriente, petrolio e industria aerospaziale. Collabora a Il Sole 24 Ore.
Giuseppe Russo, economista professionista, ha fondato e dirige STEP Ricerche, società di studi economici applicati.
Il capitalismo difficile. Le tendenze, le regole, le imprese. Primo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1996) e Ultimi della classe? Secondo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1997), a cura di Mario Deaglio, sono stati pubblicati da Centro Einaudi e Vitale Borghesi & C. in edizioni fuori commercio. L’Italia paga il conto. Terzo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1998), A quando la ripresa? Quarto rapporto sull’economia globale e l’Italia (1999), Un capitalismo bello e pericoloso. Quinto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2000), La fine dell’euforia. Sesto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2001), di Mario Deaglio, sono usciti in questa stessa collana.
Così come ne fanno parte Economia senza cittadini? Settimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2002), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, Dopo l’Iraq. Ottavo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2003), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, La globalizzazione dimezzata. Nono rapporto sull’economia globale e l’Italia (2004), di Mario Deaglio, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, Il sole sorge a Oriente. Decimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2005), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, Tornare a crescere. Undicesimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2006), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, A cavallo della tigre. Dodicesimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2007), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena. La resa dei conti. Tredicesimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2008), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena.
Per la comunicazione il Rapporto si avvale dell’opera di Moccagatta, Pogliani e Associati.