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XI Rapporto sull'economia globale e l'Italia (2006)
Per Tornare a crescere è importante che l’Occidente dedichi ai problemi economici mondiali una quantità di energie e risorse assai maggiore di quella degli anni recenti. Al contrario, gli europei mostrano molta attenzione alla conservazione del proprio modello di vita, con la riluttanza a introdurre innovazioni avvertite come rischiose; gli Stati Uniti paiono muoversi secondo schemi politici ereditati dal passato e, quasi dappertutto, si osserva una rinnovata chiusura protezionistica dei mercati.
Il Rapporto sottolinea, in primo luogo, l’elevato livello di insicurezza dell’attuale assetto, politico ed economico, del pianeta. Insicurezza non implica tuttavia necessariamente pessimismo sul futuro: il mondo di oggi è caratterizzato da grandi rischi ma anche da grandi opportunità, prima fra tutte quella rappresentata dalle enormi masse di popolazione che vedono aprirsi la possibilità di accedere a condizioni di vita dignitose. Il rapido estendersi dei benefici della crescita sembra l’unico modo per garantire che i numerosi conflitti, attuali o potenziali, vengano risolti pacificamente.
In questo contesto, l’Italia risente dell’indebolimento strutturale della sua economia degli ultimi tre lustri; eppure il Rapporto mette in luce una, sia pur appena avvertibile, inversione di tendenza, derivante sia da un accenno di ripresa europea sia dalla rinnovata presa di coscienza delle mutate condizioni economiche mondiali da parte di imprese piccole e grandi. L’Italia economica comincia a rendersi conto anche delle potenzialità che ancora ne fanno uno degli elementi di pregio della scena economica mondiale; il paese ha, in altre parole, una partita da giocare.
Contributi di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena
Presentazione di Jeffrey A. Rosen. Realizzato in collaborazione con Lazard
Mario Deaglio insegna Economia internazionale presso l’Università di Torino ed è editorialista de La Stampa.
Giorgio S. Frankel, giornalista professionista, si occupa di Medio Oriente, petrolio e industria aerospaziale. Collabora a Il Sole 24 Ore.
Pier Giuseppe Monateri insegna Diritto civile presso l’Università di Torino, Diritto europeo alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e Analisi economica del diritto all’Università Bocconi di Milano.
Anna Caffarena insegna Scienza politica e Relazioni internazionali presso l’Università di Teramo. Dirige Biblioteca della libertà, la rivista del Centro Einaudi.
Questo Rapporto annuale, giunto alla undicesima edizione, nasce dalla collaborazione fra il Centro di Ricerca e Documentazione "Luigi Einaudi" e la Lazard & Co.
Il capitalismo difficile. Le tendenze, le regole, le imprese. Primo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1996) e Ultimi della classe? Secondo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1997), a cura di Mario Deaglio, sono stati pubblicati da Centro Einaudi e Vitale Borghesi & C. in edizioni fuori commercio. L’Italia paga il conto. Terzo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1998), A quando la ripresa? Quarto rapporto sull’economia globale e l’Italia (1999), Un capitalismo bello e pericoloso. Quinto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2000), La fine dell’euforia. Sesto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2001), di Mario Deaglio, sono usciti in questa stessa collana.
Così come ne fanno parte Economia senza cittadini? Settimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2002), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, Dopo l’Iraq. Ottavo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2003), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, La globalizzazione dimezzata. Nono rapporto sull’economia globale e l’Italia (2004), di Mario Deaglio, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena. Il sole sorge a Oriente. Decimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2005), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena.
Per la comunicazione il Rapporto si avvale dell’opera di Moccagatta, Pogliani e Associati.