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X Rapporto sull'economia globale e l'Italia (2005)
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Il volume parte da una considerazione non solo geografica, ma anche geopolitica. Oltre metà della crescita del 2004 si realizza nel Sud-est asiatico: ciò accade per la prima volta dalla rivoluzione industriale e capovolge i rapporti di base nella forza economica dei paesi e dei blocchi, anche se all’Occidente rimangono notevoli vantaggi tecnologici, militari e politici.
A cambiare il mondo è anche la strategia politica ed economica degli Stati Uniti, la loro evoluzione giuridico-istituzionale, i tentativi di esportare quel sistema al resto del mondo. C’è però una debolezza americana: e questa deriva, oltre che da una congiuntura dubbia, dall’incapacità di imporre ordine nei prezzi delle materie prime – in particolare del petrolio – intrecciata a quella di imporre un ordine politico-militare in Medio Oriente.
L’Europa, vissuta ai margini del sistema globale degli anni Ottanta-Novanta, propone oggi una sfida, che emerge nei tentativi di riforme dell’autunno 2004: coniugare solidarietà ed efficienza, proponendo un benchmark per il mondo, così come l’euro si propone quale moneta di riserva in parziale alternativa al dollaro.
E l’Italia? Partendo dai risultati ormai acquisiti che parlano di una vulnerabilità dell’industria italiana, sovrapposta a una più vasta debolezza del paese, si segue un percorso insolito per andare alle radici del «male italiano» e cercare di scoprire se, come dice un vecchio adagio inglese, esistano dei bordi d’argento alla nuvola nera.
Contributi di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena
Presentazione di Gerardo Braggiotti. Realizzato in collaborazione con Lazard
Mario Deaglio insegna Economia internazionale all’Università di Torino ed è editorialista de La Stampa.
Giorgio S. Frankel, giornalista professionista, si occupa di Medio Oriente, petrolio e industria aerospaziale. Collabora a Il Sole 24 Ore.
Pier Giuseppe Monateri insegna Diritto civile all’Università di Torino, Diritto europeo alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e Analisi economica del diritto all’Università Bocconi di Milano.
Anna Caffarena insegna Scienza politica e Relazioni internazionali all’Università di Teramo. Dirige la rivista Biblioteca della libertà.
Questo Rapporto annuale, giunto alla decima edizione, nasce dalla collaborazione fra il Centro di Ricerca e Documentazione "Luigi Einaudi" e la Lazard.
Il capitalismo difficile. Le tendenze, le regole, le imprese. Primo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1996) e Ultimi della classe? Secondo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1997), a cura di Mario Deaglio, sono stati pubblicati da Centro Einaudi e Vitale Borghesi & C. in edizioni fuori commercio. L’Italia paga il conto. Terzo rapporto sull’economia globale e l’Italia (1998), A quando la ripresa? Quarto rapporto sull’economia globale e l’Italia (1999), Un capitalismo bello e pericoloso. Quinto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2000), La fine dell’euforia. Sesto rapporto sull’economia globale e l’Italia (2001), di Mario Deaglio, sono usciti in questa stessa collana.
Così come ne fanno parte Economia senza cittadini? Settimo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2002), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, Dopo l’Iraq. Ottavo rapporto sull’economia globale e l’Italia (2003), di Mario Deaglio, Giorgio S. Frankel, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena, La globalizzazione dimezzata. Nono rapporto sull’economia globale e l’Italia (2004), di Mario Deaglio, Pier Giuseppe Monateri, Anna Caffarena.
Per la comunicazione il Rapporto si avvale dell’opera di Moccagatta, Pogliani e Associati.