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XVIII Rapporto annuale sul risparmio e sui risparmiatori in Italia (2000)
a cura di Giuseppe Russo e Mario Valletta
Il XVIII Rapporto BNL/Centro Einaudi sul risparmio e sui risparmiatori in Italia illustra il profilo di un risparmiatore assai evoluto negli ultimi anni. Proteggere il valore del patrimonio con investimenti sicuri resta una priorità, ma non intende trascurare le "novità" propostegli dal sodalizio tra finanza e tecnologia. Il Rapporto – la cui prima edizione è del 1982 – basa le sue analisi su un’indagine campionaria della Doxa. Vi sono rilevate le condizioni economiche delle famiglie, la struttura e l’evoluzione dei patrimoni, l’entità del risparmio e le motivazioni per accantonarlo. Un capitolo è dedicato alle scelte sulle singole forme di investimento. I rapporti con le banche sono anch’essi oggetto di esame. Questa XVIII edizione è stata curata per il Centro Einaudi da Giuseppe Russo e Mario Valletta. Vi hanno partecipato: Margherita Borella e Fabio Platini (sul risparmio previdenziale in Italia e in Europa), Paul de Sury e Paola De Vincentiis (sulle novità del contesto e degli strumenti del mercato del risparmio). Il Rapporto è preceduto da una presentazione di Alberto Mucci e seguito dai commenti di Tancredi Bianchi e Tito Boeri.
Nel 2000 le famiglie hanno saggiato i primi frutti della ripresa economica, ma la propensione a risparmiare non è ritornata ai livelli dei primi anni Novanta. Sempre più numerosi appaiono gli italiani che si avvicinano agli stili di vita prevalenti negli altri Paesi industrializzati, accantonando somme più basse di un tempo per fare fronte agli impegni della terza età. Come investitori, in essi coesistono la fedeltà agli impieghi già noti e il desiderio di fare nuove esperienze. La tendenza alla diversificazione degli investimenti (avviata fin dal 1994) appare un dato assodato. L’orientamento favorevole verso le azioni e verso la loro "gestione attiva", magari eseguita "da sé" on line, è invece novità recente, che purtuttavia vede la luce insieme alla riscoperta dei tradizionali impieghi nelle case.
Il "fai da te" non si esaurisce nel semplice trading on line. "Far da sé" è la soluzione individuata da numerosi risparmiatori a fronte di bisogni privi di tempestive risposte istituzionali. È il caso della previdenza integrativa, che il Rapporto paragona con alcuni casi esteri, sottolineando le cause del ritardo italiano.
Il canale di produzione e distribuzione on line di servizi finanziari per le famiglie è giovane. Gli utenti dei servizi on line non sono che il 5-6 per cento del campione. Il potenziale del mercato è, peraltro, in buona parte da sfruttare. Le banche non necessariamente vedranno indebolito il legame storico con le famiglie, basato molto sulla prossimità fisica. Non tutti i servizi possono essere on line e Internet può costituire un’opportunità in più per gli Istituti: "far da sé" non significa "far tutto da soli", poiché il bisogno di informazione e di consulenza, oltre che di piattaforme per il trading diretto, aumenta proprio nella misura in cui cresce l’inclinazione a "far da sé" i gestori dei portafogli di famiglia.
Questo Rapporto annuale nasce dalla collaborazione fra il Centro di Ricerca e Documentazione "Luigi Einaudi" e l'Ufficio Studi della Banca Nazionale del Lavoro. Giunto alla diciottesima edizione, viene realizzato sulla base di un'indagine condotta dalla Doxa su un campione di circa mille famiglie e tradizionalmente pubblicato in dicembre.
Fino al 1996, il Rapporto è stato pubblicato nella collana "Quaderni di Ricerca" dell'Ufficio Studi BNL; le ultime quattro edizioni - Il risparmiatore diventa adulto, 1997; Il risparmiatore affronta l'Euro, 1998; Un risparmiatore deluso?, 1999; Un risparmiatore «fai da te», 2000 - sono pubblicate dall'editore Guerini e Associati.