Il risparmiatore affronta l'euro

XVI Rapporto annuale sul risparmio e sui risparmiatori in Italia (1998)

Nell'universo del risparmiatore italiano, il 1998 separa due differenti «ere finanziarie»: nel mondo della finanza e del risparmio, nulla o quasi nulla, infatti, è rimasto immutato. È cambiata la Borsa, non più piccola, periferica e opaca. Sono cambiate le banche, chiamate per un verso a offrire servizi innovativi, come la «telebanca», per altro verso a guidare il risparmiatore nel vasto mondo degli impieghi diversificati. È cambiata, infine, la moneta: dal giorno della sua nascita ufficiale, il primo maggio 1998, è l'euro a dominare il nuovo orizzonte e a definire nuove regole del gioco.

Questo Rapporto è frutto del lavoro di un gruppo di ricerca, coordinato da Mario Deaglio e Giuseppe Russo e composto da Giuseppina De Santis, Paul de Sury, Armando Gribaudi, Silvia Ianelli, Emiliano Mandrone; è preceduto da un'introduzione di Alberto Mucci e seguito da due commenti di Tancredi Bianchi e Onorato Castellino. È stato realizzato per il sedicesimo anno consecutivo, sulla base di un'indagine condotta dalla Doxa su un campione di oltre mille famiglie nella prima parte dell'estate del 1998, e descrive il nuovo quadro in cui i risparmiatori hanno mosso i primi passi, il mutamento delle loro scelte, motivazioni e obiettivi, l'evoluzione dei loro patrimoni e quella dei portafogli finanziari, i loro rapporti con le banche, le reazioni alla crisi dei mercati finanziari nell'autunno (è stato effettuato, a questo riguardo, un supplemento d'indagine in ottobre).

Nel prossimo futuro, per il risparmiatore nulla sarà più come prima. E questo non solo per la crescente varietà dei prodotti finanziari che gli vengono offerti (il Rapporto ne presenta una rassegna), ma anche perché i suoi risparmi, meno minacciati dall'inflazione e al sicuro dalla svalutazione, saranno però meno redditizi se investiti nei modi consueti. Ecco perché assume un ruolo essenziale un'altra delle novità del 1998: il risparmio gestito, nelle sue varie forme.