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Prendendo le mosse da un esame critico della filosofia politica di Hayek, le tesi che si intende sostenere sono: 1) che il futuro del liberalismo classico non è legato alla sua capacità di dimostrare che quella ‘liberale’ sia “la società buona” secondo parametri etici, ma alla sua capacità di ridurre il lasso temporale tra la violazione dei diritti naturali e la sua sanzione giuridica o politica; 2) che l’averne delegato la tutela in monopolio perpetuo allo stato è all’origine non soltanto dell’inefficienza con cui vengono effettivamente tutelati, ma anche della loro progressiva compressione a favore dell’incremento del potere statale; 3) che la questione della formazione di un ‘ordine spontaneo’ nell’età dell’innovazione continua si configura diversamente dal modo in cui era stata vista nell’età della scoperta; 4) che il problema di una filosofia politica libertarian non è quello in larga misura risolto (per lo meno dal punto di vista teorico) di sostituire la forma stato con qualcosa di meno o di non coercitivo, bensì quello di dimostrare che si possa fare a meno della politica.