«Primavera araba» e transizioni democratiche: considerazioni attorno all'immagine della «quarta ondata»

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Anno XLVI, n. 201, maggio-agosto 2011
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

Le rivolte che, all'inizio del 2011, hanno provocato la caduta dei governanti di Tunisia ed Egitto e le sollevazioni di varia intensità che da allora attraversano tanti paesi del Medio Oriente e del Nordafrica sono state rese attraverso l'evocativa immagine della «primavera araba».

Benché la complessità della situazione suggerisse un atteggiamento di grande cautela da parte degli osservatori, soltanto una quindicina di giorni dopo la deposizione di Ben Alì (14 gennaio) e prima ancora che Piazza Tahrir avesse la meglio sul trentennale regime di Mubarak (11 febbraio), autorevoli commentatori hanno avanzato l'idea che tali sommovimenti potessero costituire il motore di una «quarta ondata di democratizzazioni». Il saggio si interroga sulle ragioni di un simile azzardo e trova una risposta nella funzione strategica di questa narrativa che, a un'analisi soltanto un poco più attenta, rivela tante valenze quanti sono i pubblici ai quali è destinata.



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