L’economia sociale di mercato/ 2. Dal nazionalsocialismo all’ordoliberalismo

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Anno XLV, n. 198, maggio-agosto 2010
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’esperienza nazionalsocialista fu la culla dell’ordoliberalismo e della sua versione postbellica: l’economia sociale di mercato. In questo lavoro si tracciano le tappe dello sviluppo del pensiero ordoliberale durante la dittatura hitleriana, a partire dalle posizioni espresse dai suoi esponenti nella fase finale della Repubblica di Weimar. Si delinea in quell’epoca l’avversione per il meccanismo democratico, considerato incompatibile con il meccanismo concorrenziale a causa della sua naturale propensione a favorire il pluralismo, e dunque lo sviluppo di corpi intermedi incompatibili con la costruzione della società del diritto privato. Da ciò le convergenze tra ordoliberalismo e nazionalsocialismo, entrambi fautori di una riforma delle libertà economiche in linea con le contingenti necessità dell’ordine proprietario, anche se ciò presupponeva la soppressione delle libertà politiche, ovvero la polanyiana grande trasformazione. Da ciò anche la riduzione del nazionalsocialismo all’antisemitismo, da cui l’ordoliberalismo fu sostanzialmente immune, riduzione utile a occultare i nessi tra l’economia sociale di mercato e lo sviluppo di poteri politici autoritari o totalitari.

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