Abstract
Questo articolo propone un punto di vista diametralmente opposto a quelli correnti e a quello offerto da Giuseppe Valditara nel suo Quale riforma dell’università in Italia?, pubblicato nello scorso numero, il 195 online, di questa rivista. Secondo Ciervo, la «riforma» Gelmini (decreto legge n. 112, convertito in legge n. 133 il 6 agosto 2008) è infatti da considerare come l’ennesima manovra di matrice neo-liberista che ha definitivamente incrinato il sistema universitario italiano e i cui effetti stanno portando l’intero sistema nazionale di istruzione al collasso. Il taglio di risorse alla ricerca e all’Università, oltre a rivelarsi pericoloso, appare l’esito di una «riforma» insostenibile: l’obiettivo sembra soltanto quello di adeguare la ricerca pubblica a modelli aziendali, al fine di trasformare le Università in «fabbriche del sapere».
Scarica l'articolo in formato pdf