1982

Disoccupazione giovanile: spezzare il cerchio

N. 23 - Quaderni di Biblioteca della libertà

Categoria/Category
Quaderni «Bdl»
Editore/Publisher
Centro Einaudi
Luogo/City
Torino

Abstract

Le prospettive di une crescente disoccupazione giovanile rappresentano senza dubbio uno dei maggiori indicatori di malessere delle nostre società È inutile nasconderselo: il mercato del lavoro non funziona come dovrebbe Le sue disfun­zioni hanno probabilmente più di una causa: si pensi al mito di una istruzione di massa volta a sfornare più «grandi numeri» che capacità professionali sufficientemente flessibili; si pensi alla sfrenata rincorsa corporativa. immancabilmente rivolta a produrre il massimo delle «protezioni» possibili a fa­vore delle generazioni già occupate; si pensi infine, alla sistematica penalizzazione di gran parie delle iniziative rivolte all'investimento e per il futuro. 
Come rimediare oggi, a questa grande vera e propria mancanza di preveggenza delle generazioni degli anni del boom? L'idea alla base di questo volume è tanto semplice da dire quanto ambiziosa e provocatoria nella sostanza: visto che gran parte dei servizi pubblici è ancora straordinariamente carente, per mancanza di personale, e per inefficienze economiche delle strutture che dovrebbero produrli perché non impiegare questi giovani nell'offerta di nuovi servizi, attraverso periodi di «addestramento», di formazione sia professionale che sociale, compiuti a beneficio della collettività? 

I mezzi ci sarebbero. In primo luogo, si potrebbe trasformare il periodo di leva in attività di lavoro civile, con molteplici impieghi In secondo luogo, tale addestramento potrebbe essere considerato come fonte integrante del curriculum scolastico, opportunamente esteso a coprire questi periodi aggiuntivi.