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N. 9 - Quaderni di Biblioteca della libertà
Lo stato assistenziale nella sua forma tradizionale, paternalista e accentratrice è clamorosamente fallito un po' ovunque. Costa di più di quanto i singoli paesi si possano permettere e fornisce benefici non sempre ben distribuiti.
Il problema di una più equa distribuzione del reddito, che permetta al tempo stesso di rilanciare lo sviluppo, diventa urgente e pressante per tutti i paesi occidentali, in particolar modo per l’Italia.
Lo studio che pubblichiamo si riferisce a quella che è la proposta più rivoluzionaria di soluzione del problema; l'imposta negativa sul reddito, ossia un meccanismo che integri con versamenti a carico della collettività i redditi inferiori ad un dato minimo, lasciando ai cittadini la decisione sulla spesa ed evitando di fornir loro dei servizi già confezionati.
La caratteristica principale di tale progetto è di lasciare al singolo una più ampia scelta circa la destinazione del proprio reddito. La redistribuzione viene cosi effettuala in danaro e non in servizi e viene rivalutato il potere di scelta del singolo cittadino, non più destinatario passivo delle decisioni di lontani pianificatori dei servizi sociali ma artefice, con le sue scelte su quali servizi usufruire di un miglioramento dell'efficienza dei servizi.