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Nuovi comunitari o vecchi autoritari?

New Communitarians or Old Authoritarians?

Categoria/Category
Anno XXXIX, n. 176, 177 luglio-dicembre 2004
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’idea di comunità è oggi merce comune a destra per i conservatori e a sinistra per i comunitari. Il pericolo dunque è una sorta di autoritarismo strisciante, «pragmatico», a cui l’utilitarismo offre una base ideologica. L’utilitarismo infatti, diversamente dalle ideologie totalitarie basate su principi, può trasformarsi in una teoria dello stato finale del tutto priva, appunto, di principi. Da un punto di vista liberale, l’unica classificazione accettabile delle teorie politiche è quella che distingue fra teorie procedurali e teorie dello stato finale: ossia, fra teorie che, fondandosi sui diritti di libertà, intendono mettere gli individui in grado di perseguire la loro idea di felicità, e teorie che, opponendosi in via di principio ai diritti individuali o essendo prive di principi sul punto, o vogliono imporre la loro idea di felicità agli individui o arbitrariamente distribuiscono le opportunità di successo nella ricerca della felicità. La verità è che le comunità non hanno sui diritti dell’individuo più diritti di quanti ne abbia lo stato: e bisogna esserne consapevoli, se si vuole evitare un autoritarismo sotto nuove spoglie «comunitarie».

The community idea is common currency for conservatives on the right and communitarians on the left. It risks generating a sort of obsequious ‘pragmatic’ authoritarianism with utilitarianism as its ideological foundation. Unlike other principle-based totalitarian ideologies, utilitarianism is capable of developing into an end-state theory entirely devoid of principles. From a liberal viewpoint, the only acceptable classification of political theories is the one which distinguishes between procedural theories and end-state theories: that is, between theories founded on rights of freedom, hence designed to allow individuals to pursue their idea of happiness, and theories which, by opposing individual rights as a matter of principle or because they are devoid of relevant principles, either wish to impose their idea of happiness on individuals or randomly distribute opportunities for success in the pursuit of happiness. The truth is that communities have no more rights over the rights of individuals than the state has. It is necessary to grasp this if we are to prevent authoritarianism reappearing dressed in ‘communitarian’ clothing.