Abstract
Il saggio esamina la peculiarità del rapporto tra liberalismo e istituzioni in Francia, soprattutto in confronto alle esperienze di Gran Bretagna e Stati Uniti. L’autore individua la caratteristica della cultura politica francese nel fatto che in Francia l’idea di sovranità come unità trascendente abbia attraversato la Rivoluzione trasferendosi dal monarca alla nation, considerata come la società «incoronata della sovranità politica», entità collettiva e istituzionale insieme. I modi in cui, dalla Rivoluzione in poi, la nation è stata variamente intesa come istituzione trascendente, tra popolo e corpo legislativo, vengono esaminati anche in relazione alle diverse concezioni e modalità del potere esecutivo, tema, quest’ultimo, particolarmente complesso per il costituzionalismo francese. Ampio spazio è dedicato alla questione di quanto il pensiero liberale sia stato presente durante il periodo della Restauration (1814-1830) e della Monarchie de Juillet (1830-1848). Dopo la Costituzione della Terza Repubblica, la più parlamentare fino allora, e quella della Quarta, che definì più esplicitamente il ruolo del parlamento, con la Costituzione del 1958 «sono fusi insieme i princìpi della Rivoluzione relativi alla sovranità nazionale e ai diritti umani e la logica del governo parlamentare», in una nuova prospettiva del concetto di nation.
This essay examines the peculiarity of the relationship between liberalism and institutions in France, especially in comparison with the experiences of Great Britain and the United States. For the author, the distinctive characteristic of French political culture lies in the fact that, in France, the idea of sovereignty as a transcendent unit continued through the Revolution, transferring itself from monarch to nation, considered as the society ‘crowned by political sovereignty’, at once a collective and institutional entity. Since the Revolution, the ways in which the nation has been variously interpreted as a transcendent institution, between the people and the body of the law, are also examined in relation to the different conceptions and procedures of the executive – a particularly complex theme, this, for French constitutionalism. Considerable space is given over to the question of how far liberal thought was present during the periods of the Restauration (1814-1830) and the Monarchie de Juillet (1830-1848). Following the setting up of the Third Republic, the most parliamentary until then, and of the Fourth – which defined parliament’s role more explicitly – the Fifth Republic, with the 1958 Constitution, ‘blended together the revolutionary principles of national sovereignty and human rights and the logic of parliamentary government’ in a new perspective of the nation concept.