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La libertà e lo stato liberale

Freedom and the Liberal State

Categoria/Category
Anno XXXVIII, n. 169, maggio-giugno 2003
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’autore passa in rassegna i tentativi empirici di misurare la libertà e conclude che, mentre nel caso della libertà economica questi hanno dato buoni frutti, non altrettanto si può dire degli sforzi volti a misurare la libertà politica. In effetti, negli ultimi anni la libertà economica è cresciuta nel mondo, per effetto della globalizzazione; ma, per converso, gli stati sono diventati forse più invadenti in materia di libertà civili (vedi il caso della bioetica), minacciate anche da fenomeni quali la political correctness. Lo stato-nazione è apparso in crisi come conseguenza di due processi di segno opposto, la globalizzazione e la decentralizzazione. A essere in crisi, tuttavia, non è lo stato liberale e democratico in sé, bensì la sua versione socialisteggiante e onnipervasiva. La minaccia terroristica e la guerra hanno dimostrato peraltro tutti i limiti dell’approccio libertario, che trascura la domanda di certezza proveniente dai cittadini. Per sfuggire all’alternativa fra conservatorismo e comunitarismo (che si somigliano assai più di quanto si crederebbe), il pensiero liberale classico deve essere capace di rinnovarsi profondamente, ripensando un modello di stato liberale che, come avvenne durante l’Ottocento, sia in sintonia con le preferenze dei cittadini, ossia capace di garantire insieme domanda di certezza e tutela della libertà.

The author reviews empirical attempts to measure liberty and concludes that, if they have been highly effective in the sphere of economic freedom, the same cannot be said of that of political freedom. The fact is that, over the last few years, economic freedom has increased worldwide thanks to globalisation, whereas states have become arguably more invasive in the field of civil liberties (bioethics is a case in point), which are currently jeopardised by phenomena such as political correctness. The crisis of the nation-state would appear to be the consequence of two contrary processes: globalisation and decentralisation. The crisis, however, is not that of the liberal democratic state per se, but of its all-pervasive, socialistic offshoot. The threat of terrorism and war have also laid bare all the limitations of the libertarian approach, which neglects the demand for certainty of citizens. To escape the alternative between conservatism and communitarianism (which resemble one another much more than might be generally believed), liberal thinking has to show itself capable of profound self-renewal, rethinking a liberal state model in tune, as was the case in the nineteenth century, with the preferences of citizens – capable, that is, of ensuring at once their demand for certainty and the protection of freedom.