Abstract
In questo articolo l’autore esamina il contenuto della relazione alla Commissione Stasi-Debray sulla laicità pubblicata in Francia il 12 dicembre 2003 e il discorso del Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac tenuto all’Eliseo il 17 dicembre. Le proposte contenute in tali documenti, e destinate a tradursi in un progetto di legge, vengono sottoposte a critica da un punto di vista liberale. L’autore argomenta che il laicismo nell’accezione che il termine ha assunto nella storia politica e costituzionale francese nulla ha a che fare con la separazione fra Stato e Chiesa quale affermata, ad esempio, nella Costituzione americana. Argomenta inoltre che tale laicismo, di stampo rousseauiano, nulla ha a che spartire nemmeno con l’autentica tradizione liberale rappresentata da autori quali Kant, Constant, Croce. Conclude, infine, che le misure repressive della libertà di coscienza proposte in Francia avranno come unico prevedibile effetto quello di radicalizzare lo scontro culturale.
In this article, the author examines the contents of the report of the Stasi-Debray Commission on laicism published in France on December 12 2003 and the speech delivered by the President of the French Republic Jacques Chirac at the Elysees Palace on December 17. He criticises the proposals contained in these documents, destined to be translated into a bill, from a liberal point of view. He argues that laicism, in the meaning the term has assumed in French constitutional and political history, has nothing to do with the separation between State and Church, as affirmed, for example, in the American Constitution. Scarampi also argues that this Rousseau-style laicism has nothing in common with the authentic liberal tradition of the likes of Kant, Constant and Croce either. He concludes that the sole predictable effect of the measures to repress freedom of conscience proposed in France will be a radicalisation of cultural conflict.