Abstract
Vannucci e Cubeddu, già autori di due contributi, pubblicati in questa rivista, sul rapporto tra l’assetto istituzionale italiano e le politiche di liberalizzazione e di semplificazione, in questo lavoro estendono e aggiornano l’analisi con i dati relativi al 2002, prendendo in considerazione il primo anno del governo Berlusconi (fino alla fase precedente l’approvazione della legge finanziaria). Parametro di riferimento per valutare il funzionamento delle istituzioni è la rapidità nel fornire risposte ai problemi sociali senza aumentare il tasso di coercizione e senza distribuirne arbitrariamente le conseguenze. Gli autori considerano l’evoluzione degli indici di libertà economica connessi con l’assetto istituzionale italiano, l’evoluzione dei vincoli legislativi, i nuovi meccanismi di regolazione amministrativa, i riflessi che le riforme hanno prodotto su condotte e credenze di cittadini e imprese. Dall’analisi emerge che l’evoluzione del sistema di regolazione in Italia ha sì prodotto, nel corso degli anni Novanta, una sorta di circolo virtuoso, giacché ogni intervento di riforma è stato la premessa per nuovi provvedimenti di semplificazione e riordino normativo, e la formazione di aspettative favorevoli nei cittadini e nelle imprese ha ulteriormente alimentato questa spirale positiva; alcuni indicatori segnalano tuttavia un’accresciuta vischiosità del cambiamento istituzionale, col rischio che l’impulso derivante dalle politiche di liberalizzazione si esaurisca senza produrre effetti duraturi o conseguenze apprezzabili.
Vannucci and Cubeddu have already written two contributions for this journal on the relationship between the Italian institutional arrangement and liberalisation and simplification policies. Here they extend and update their analysis with the data for 2002, taking into account the first year of the Berlusconi government up to the phase prior to the passing of the financial law. The criterion they adopt to assess the performance of the institutions is the latter’s promptness in meeting new social problems without increasing the rate of coercion and without distributing its favorable and negative consequences randomly. The authors consider the evolution of economic freedom indices connected with the Italian institutional arrangement, the evolution of legislative constraints, new mechanisms of administrative regulation and the effects reforms have produced on the behavior and beliefs of citizens. The analysis shows that, in the course of the Nineties, the evolution of the regulation system in Italy has certainly produced a sort of virtuous circle, since every reform intervention was the premiss for new provisions for normative simplification and rearrangement, and the formation of favorable expectations in citizens and enterprises has further fuelled this positive spiral. Some indicators, however, reveal that institutional change is becoming increasingly ‘sticky’, and the risk is that the impulse from liberalisation policies will run out without producing enduring effects or appreciable consequences.