Abstract
Si tratta di un dibattito di notevole spessore, pubblicato integralmente per la prima volta, svoltosi nell’ambito di un ciclo di lezioni su "Etica cattolica e società di mercato" organizzato dall’Unione Industriale di Torino. Il dibattito, assai ampio, è stato introdotto e concluso, con interessanti interventi anche del pubblico, da Mario Deaglio; relatore è stato Padre Angelo Tosato, scomparso il 30 aprile 1999, uno degli studiosi che, nell’ambito del cattolicesimo, più hanno saputo tenere posizioni aperte alla libertà di impresa e alla libera concorrenza. La sua tesi è che l’insegnamento evangelico circa la ricchezza, così come comunemente è conosciuto e divulgato, è un insieme di luoghi comuni, una deformazione dell’insegnamento autentico del Vangelo. Dopo aver illustrato i molti motivi per dubitare – anche senza essere esegeti – che questo insegnamento corrente sia attendibile, egli conclude affermando che accostarsi al Vangelo con lo studio, comprendendolo nel suo contesto culturale e storico, significa riappropriarci del nostro patrimonio spirituale. Ritrovare il Vangelo è ritrovare lo spirito del Vangelo. Conoscere il Vangelo, lasciando cadere l’idea di conoscerlo, sembrerebbe, quindi, un’opera estremamente preziosa da sviluppare, per i cristiani soprattutto, ma anche per i non cristiani.
This is a debate of noteworthy importance published for the first time in full and was held in a series of lessons on ‘Catholic ethics and market society’ organised by the Unione Industriale di Torino. The presentation and conclusion to the fairly broad debate were made by Mario Deaglio; there was interesting participation from the public; the speaker was Father Angelo Tosato, who died on 30th April 1999, and was an expert in the Catholic world whose stance was most open to free enterprise and competition. The theory he upheld is that the Gospel teaching about wealth, as is commonly known and spread, is a set of clichés and a deformation of the true word of the Gospel. Having illustrated the many motives for doubt – even without being exegetes – in the credibility of the current teaching, he concludes by confirming that by drawing closer to the Gospel through study, understanding it in its cultural and historical context, means that we can once again take possession of our own spiritual heritage. Rediscovery of the Gospel is rediscovery of the spirit of the Gospel. To know the Gospel, by forgetting we know it, would seem therefore extremely valuable above-all for christians, but also for non-christians.