Abstract
Questo articolo vuole contribuire ad aprire un dibattito su alcuni aspetti del primo documento di riflessione economica e sociale approvato dal Sinodo della Chiesa ortodossa russa – il cui ruolo nella transizione in Russia è rimasto poco noto. È un dibattito utile sia a ragione del ruolo che la Chiesa ha e può avere nella transizione della società russa dal piano al mercato sia nel riavvicinamento ecumenico delle Chiese di fede e tradizione cristiana. I due autori concludono che il cammino è cominciato ma che si presenta ancora molto lungo e complesso. È un cammino che merita di essere incoraggiato, facilitando i passi che possono favorire un maggiore avvicinamento della Chiesa ortodossa russa al pensiero economico neo-istituzionale, in quanto tale pensiero appare specialmente utile sia per una comprensione delle dinamiche della transizione dal piano al mercato sia per meglio individuare il ruolo che corpi intermedi, quali le Chiese, possono svolgere per agevolarla.
This essay seeks to open a debate on certain aspects of the first economic and social document approved by the Synod of the Russian Orthodox Church, whose role in the transition of Russia has been somewhat neglected. The debate is a constructive one both in view of the role which the Church has to play in shifting Russian society from plan to market and in the ecumenical reuniting of churches of Christian faith and tradition. The two authors conclude that this journey has already been embarked upon, but that it will be a long and complex one. It is a journey that deserves to be encouraged, and one way of doing this is to help bring the Russian Orthodox Church closer to neo-institutional economic thinking, which appears especially helpful both for an understanding of the dynamics of the transition from plan to market and for the identification of the role which intermediate bodies such as churches can play to help it.