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Italia / Un welfare poco amico delle donne? L’impatto di genere della riforma dello Stato sociale - Italy / Is the Welfare State Unfriendly to Women? The Gender Effects of Reform,

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Anno XXXV, n. 154, maggio-giugno 2000
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

Le recenti riforme dei programmi di trasferimento monetari dello Stato sociale italiano rimangono ispirate al modello "marito capofamiglia percettore di reddito/moglie casalinga da lui dipendente". Tale modello comporta bassi tassi di partecipazione e di occupazione delle donne, una divisione del lavoro domestico particolarmente asimmetrica, tassi di fertilità tra i più bassi. L’articolo illustra i cambiamenti intervenuti a partire dal 1992 quanto alle indennità assegnate alle famiglie – esenzioni fiscali, sussidi di disoccupazione, pensioni di età avanzata e ai superstiti, trasferimenti monetari sottoposti a "test dei mezzi" per le famiglie a basso reddito – e quanto alle altre norme in materia di cura familiare. Viene discusso l’impatto di genere delle nuove forme di test dei mezzi e le sue implicazioni per l’offerta e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, nonché per il lavoro di cura all’interno della famiglia. L’autrice conclude che lo Stato sociale italiano non ha ancora risolto, fra i suoi problemi peculiari, quello della sostanziale incoerenza fra la vecchia concezione delle relazioni fra i sessi e la nuova realtà che vede le donne impegnate fuori e dentro la famiglia.

Recent reforms in the field of Italian welfare cash transfers uphold the "male-breadwinner/female-housewife model". This model fosters low participation rates for women, a sharply symmetrical division of domestic labour and very low fertility rates. The essay describes changes in family allowances, tax exemptions, unemployment benefits, retirement, old age and survivors’ pensions, means-tested cash transfers for low-income families and other legislation on parental leave since 1992. It also discusses the gender effects of new forms of means testing and their implications for labour supply, participation and care work within the family. It argues that the misalignment between the old model of gender relations and women’s effective activities inside and outside the household is still the source of problems peculiar to the Italian welfare state.