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Italia / La demografia nelle regioni del Nord: veri e falsi problemi - Italy / Demography in the Regions of the North: True Problems and False

Categoria/Category
Anno XXXV, n. 154, maggio-giugno 2000
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

La popolazione del Nord Italia sarà interessata nei prossimi anni da un intenso mutamento strutturale. L’articolo prende in considerazione il fenomeno e la sua causa principale, ossia i livelli estremamente ridotti della natalità, mettendone in luce alcune conseguenze prevedibili: la progressiva rarefazione delle giovani leve provocherà un rallentamento nella velocità di ricambio del capitale umano sui mercati del lavoro; lo spostamento del baricentro della popolazione verso le età mature genererà un probabile irrigidimento del sistema, limitando i margini di manovra delle finanze pubbliche, rendendo più complessa e onerosa la gestione delle risorse umane nelle imprese e disincentivando la propensione alla mobilità degli individui; infine, nelle città risorse più ingenti saranno destinate alla manutenzione e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente. In assenza di correttivi, l’insieme delle conseguenze non pare propizio alla crescita. L’articolo si chiude con l’individuazione di alcuni ambiti di intervento che potrebbero contrastare efficacemente le conseguenze di un’evoluzione demografica in buona misura già definita.

The population of the North of Italy will undergo intense structural change over the next few years. The essay considers the phenomenon and its principal cause – namely, the extremely low birth rate – highlighting some of the most predictable consequences: the progressive rarefaction of the younger generations will cause a slowdown in the turnover of human capital on labour markets; the shift in the barycentre of the population towards the elderly will probably make the system more rigid, limiting the room for manoeuvre of the public finances, making the management of human resources in firms more complex and burdensome and deterring the mobility propensity of individuals; finally, in towns and cities, the heftiest resources will be allocated to maintaining and improving existing real estate. Unless corrective measures are taken, these consequences would not appear to be conducive to growth. The essay ends by identifying some areas of intervention in which it might be effectively possible to fight the consequences of a demographic evolution that is, to a large extent, already certain.

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