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Europa / New economy e rappresentanza politica - Europe / New Economy and Political Representation

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Anno XXXV, n. 153, gennaio-aprile 2000
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’attuale situazione europea – e, per motivi specifici, quella italiana in particolare – è caratterizzata dal rifiuto della politica e dal risveglio di interesse per i fenomeni economici, a cominciare dalla corsa verso la Borsa. Si è inoltre fortemente divaricata la prontezza di risposta o, se si preferisce, la differenza della velocità di decisione, fra sistema politico e sistema economico. Parlamenti nazionali e istituzioni europee non hanno saputo finora tradurre in insegnamenti positivi gli stimoli che vengono dall’esterno. Per effetto di tutto questo, la tradizionale tripartizione dei poteri formulata da Montesquieu oggi non ha più rispondenza nella realtà. Occorre pertanto operare una sorta di regolamento di confini di quanto potrebbe costituire una visione aggiornata di democrazia, allargando la libertà dei singoli, limitando l’invasività dello Stato e circoscrivendo la sfera di azione e di potere delle tecnocrazie.

The present European situation – and, for specific reasons, the Italian situation in particular – is marked by a rejection of politics and a reawakening of interest for economic phenomena, the stock exchange first and foremost. The gap between the political and economic systems in terms of their promptness of response or, in other words, the speed of their decision-making, has also widened a great deal. National parliaments and European institutions have so far failed to translate the stimuli that come from abroad into positive precepts. As a result, the traditional tripartition of powers formulated by Montesquieu no longer has any correspondence in reality. It is thus necessary to adjust borderlines to update our vision of democracy, broadening the liberty of individuals, limiting state interference and defining the sphere of action and power of technocracies.