Abstract
In questo saggio viene analizzata l’evoluzione più recente del sindacato in Italia, dopo averne ricordato le origini storiche e politiche. Di fatto, oggi in Italia il sindacato svolge la funzione di coalizzare un determinato blocco di ceti e classi, difendendone gli interessi. Effetto della situazione attuale sono i due disegni di legge, esaminati dall’autore, sulla nuova organizzazione delle rappresentanze sindacali nelle aziende e sul diritto di sciopero, che ripropongono una legislazione dirigistica e vincolante. Ne consegue che la flessibilità di cui il sistema produttivo ha bisogno si scarica pressoché interamente sugli outsiders, in larga misura sulle giovani generazioni. Gli addetti al mercato del lavoro ufficiale diminuiscono di numero e vedono ridursi progressivamente il reddito disponibile al netto del prelievo fiscale, mentre gli appartenenti all’altro mercato rimangono esclusi dal primo proprio in ragione dei suoi vincoli.
This essay analyses the most recent evolution of the trade unions, after first outlining their historical and political origins. In Italy today the trade unions de facto perform the function of uniting a given bloc of ranks and classes and defending their interests. The present situation has prompted two draft laws, which the author examines, on the new organisation of union representations in companies and the right to strike; the legislation which they propose is once more dirigiste and binding. As a result, the flexibility the production system needs is almost totally unburdened onto outsider, especially the young generations. Workers on the official labour market are decreasing in number and are progressively seeing their available income net of tax drop, while members of the "other" market are excluded from the first on account of its constraints.