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This essay describes the link between income growth, technological progress and public intervention, with special reference to the regulation of property rights. Since the early nineties, Schumpeter's vision of economic development has returned to centre-stage in the theoretical debate on growth. Technological advancement is regarded as an economic good produced by optimising agents who, foreseeing future profits, rationally decide to invest in research and development. These straightforward considerations determine two fundamental consequences for the resulting growth process: the market power of innovators and the externalities intrinsic in the development of new knowhow. The road to growth followed by an economic system based on decentralised decision-making is in general sub-optimal and subject to the influence of timely public intervention. A crucial role is played here by intellectual property rights and the government's consequent choice of institutional regulation procedures. Nonetheless, the essay shows how it is impossible to predict whether decentralised equilibrium determines an excessive or insufficient investment in new technologies, and how even the simplest interventions to support research may have perverse effects on the well-being of the community.
Questo saggio illustra il legame tra crescita del reddito, progresso tecnologico e intervento pubblico, con particolare riferimento alla regolamentazione dei diritti di proprietà. Dai primi anni novanta, la visione schumpeteriana dello sviluppo economico è nuovamente al centro del dibattito teorico sulla crescita. L'avanzamento tecnologico è considerato un bene economico prodotto da agenti ottimizzanti che, in previsione di profitti futuri, razionalmente decidono di investire in ricerca e sviluppo. Queste semplici considerazioni determinano due conseguenze fondamentali per il processo di crescita risultante: il potere di mercato di coloro che innovano e le esternalità intrinseche nello sviluppo di nuove conoscenze. Il sentiero di crescita a cui perviene un sistema economico a decisioni decentralizzate è generalmente sub-ottimale ed influenzabile da opportuni interventi pubblici. Un ruolo cruciale spetta ai diritti di proprietà intellettuale e alla conseguente scelta governativa sulle modalità di regolamentazione istituzionale. Tuttavia, il saggio illustra come non sia possibile dire a priori se l'equilibrio decentralizzato determini un eccessivo o insufficiente investimento in nuove tecnologie e come anche i più semplici interventi di sostegno alla ricerca possano produrre effetti perversi sul benessere della collettività.