Abstract
Il ruolo del fattore religioso è spesso dimenticato o minimizzato da chi tratta le relazioni fra Stati Uniti e Israele. Tuttavia, sia le posizioni anti-israeliane che quelle pro-israeliane nella destra repubblicana americana hanno un fondamento religioso. Quelle pro-israeliane, che sono il principale soggetto di questo articolo, sono basate sulla dottrina protestante denominata dispensazionalismo, che sostiene che la ricostituzione del Regno di Israele biblico sia il prerequisito essenziale per il secondo avvento di Cristo. Questa scuola di pensiero, strettamente interconnessa con la destra religiosa americana a partire dalla fine del XIX secolo, è diventata particolarmente influente nella politica americana dopo la nascita della (New) Christian Right, negli anni Settanta. Tale movimento, apertamente filo-israeliano, è infatti diventato una delle fazioni dominanti all’interno del Partito repubblicano, e sta cercando di spingere gli Stati Uniti verso un più deciso intervento in favore delle politiche territoriali della destra israeliana. I sostenitori di Israele all’interno della Christian Right (solitamente denominati «cristiani sionisti») sono divenuti negli ultimi decenni (con Ronald Reagan e, poi, con George W. Bush) sempre più influenti anche sulla Casa Bianca, con un indubbio successo nell’ostacolare eccessive pressioni americane su Israele per la cessione dei territori occupati – ma anche, più in generale, nel creare nel paese una pubblica opinione orientata in senso pro-israeliano per ragioni religiose.
The role of the religious factor is often neglected or downplayed when we speak about relations between the United States and Israel. However, both anti-Israel and pro-Israel stances in the American republican right have a religious grounding. The pro-Israel position, the main subject of this article, is based on the protestant religious doctrine called Dispensationalism, which argues that the reconstitution of the biblical Kingdom of Israel is an essential prerequisite for the Second Coming of Jesus Christ. This school of thought closely intertwined with the American religious right since the end of the nineteenth century, became particularly influential in US politics after the birth of the (New) Christian Right in the 1970s. This movement, overtly pro-Israel, has in fact become one of the leading factions within the Republican Party, and is trying to push the United States towards a more decisive intervention in support of the territorial policies of the Israeli right. Over the last few decades – with Ronald Reagan and, later, George W. Bush – the Christian Right’s protestant supporters (usually referred to as ‘Christian Zionists’) have exerted an increasing influence over the White House, and have been undoubtedly successful in opposing excessive US pressure on Israel to surrender the occupied territories, and also, more generally, in determining religiously-oriented pro-Israel public opinion in the country.