Abstract
L'emergere di un'industria militare privata (PMF, private military firms) che non fornisce più soltanto mezzi – armi, munizioni, navi – ma servizi un tempo svolti dagli eserciti è un fenomeno importantissimo e ancora poco noto. Qualche attenzione è stata riservata dai media a quelle imprese che mettono a disposizione di chi è disposto a sostenerne i costi uomini in armi, che svolgono cioè compiti legati all'attività bellica vera e propria, i nuovi mercenari, ma il ventaglio di funzioni di supporto agli eserciti regolari è quanto mai vasto e articolato. In Iraq i contractors privati sono circa ventimila, la seconda forza, numericamente parlando, dopo il contingente americano. Si deve registrare dunque la privatizzazione di una funzione, quella della difesa, tradizionalmente ritenuta costitutiva dello stato moderno. Inoltre, queste figure, tanto le imprese quanto i loro dipendenti, pongono problemi nuovi sia sotto il profilo operativo – le prime sono a disposizione di chi paga la fattura per la loro prestazione, mentre i loro dipendenti non hanno alcun vincolo di lealtà nei confronti dei soggetti per i quali combattono – sia sotto il profilo giuridico, giacché le normative internazionali in materia sono di fatto inapplicabili.
The emergence of private military firms (PMFs) that supply not only weapons and craft – arms, munitions, ships – but also services that were once performed by armies is a highly significant, albeit little known, phenomenon. A certain amount of media attention has been dedicated to firms that make available ‘new mercenaries’, armed men who perform veritable war-related activities, to anyone prepared to sustain their costs, but the spectrum of support functions they supply to regular armies is vast and complex. In Iraq there are about 20,000 private contractors, numerically speaking the second force after the American contingent. We are thus faced with the privatisation of a function, that of defence, traditionally deemed a constituent part of the modern state. Furthermore, both firms and their employees pose new problems from the operational point of view – the first are at the disposal of those who pay the bills for their services, the second have no obligation of loyalty towards the people they fight for – and from the legal point of view, since relevant international norms are de facto unenforceable.