Abstract
A circa un anno dalle elezioni presidenziali, Andrei Graciov, ultimo portavoce del presidente dell’Unione Sovietica Gorbaciov, tenta un bilancio del governo Putin muovendo dalla considerazione che l’opinione pubblica russa non è scontenta dei risultati ottenuti in questi anni. Gli ostacoli incontrati nel periodo immediatamente successivo allo scioglimento dell’Unione Sovietica, che aveva gettato la popolazione in una condizione di gravissima difficoltà e sconforto, spiegano perché la stabilità attuale sia considerata un bene comunque prezioso. Il problema è se questa stabilità sia stata frutto in larga misura di una situazione politico-economica favorevole a livello globale, e sia dunque precaria, oppure se sia addirittura poco più che di facciata. I toni tesi che si sono registrati in alcuni confronti con gli Stati Uniti fanno temere per un ritorno del gelo di un tempo.
About a year away from the presidential election, Andrei Grachev, Soviet president Gorbachev’s last spokesman, attempts a summing-up of the Putin government. He sets out from the view that Russian public opinion is by no means disconcerted by the results achieved over the last few years. The obstacles encountered in the period immediately following the dissolution of the Soviet Union, which cast the population into conditions of the serious difficulty and unrest, explain why the present stability is regarded as a precious asset. The problem is whether this stability is largely the fruit of a favourable political economic situation at global level and is hence precarious, or whether it is merely cosmetic. The tones of some recent confrontations with the United States raise fears for a return to the iciness of the past.