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Il libro annotato / Note in margine a «1985-2005 Twenty Years that Changed the World»

Book Talk / Marginal notes to 1985-2005 Twenty Years that Changed the World

Categoria/Category
Anno XLI, n. 185, ottobre-dicembre 2006
Editore/Publisher
Guerini e Associati

Abstract

La conclusione che l’autore trae dalla lettura degli atti dell’Assemblea Generale del World Political Forum dedicata all’evoluzione del sistema internazionale vent’anni dopo la perestrojka, è che in tempi di grandi cambiamenti è difficile e pericoloso cercare costanti e continuità. Se ha ancora un senso parlare di eredità della stagione della perestrojka a oltre due decenni dall’evento, lo si deve ad alcune intuizioni che hanno condizionato più di altre il modo di pensare. In primo luogo, il coraggio e il rischio dell’innovazione, quella ricerca continua di nuovi scenari e nuove prospettive che deve spingere oltre le consuetudini e le certezze del passato. In secondo luogo, la percezione e la forza di un nuovo pensiero, nato dalle ceneri del conflitto tra blocchi e in grado – almeno in potenza – di disegnare un nuovo sistema di interazioni e convivenze. Molte ipotesi e intuizioni sono rimaste sulle carta, altre si sono avverate, altre ancora trasformate in processi di segno diverso, spesso contrario. Un’eredità difficile, controversa e contraddittoria su cui vale ancora la pena discutere e ragionare.
 

The conclusion that the author draws after reading the proceedings of the General Assembly of the World Political Forum on the evolution of the international system 20 years after perestrojka is that, in times of great changes, it is difficult and dangerous to look for constants and continuity. If it still makes sense to speak about the legacy of perestrojka over two decades after the event, it is thanks to insights that have influenced our way of thinking more than others: in the first place, the courage and risk of innovation, the continuous pursuit of new scenarios and new perspectives that has to transcend the habits and the certainties of the past; secondly, the perception and force of new thinking, born from the ashes of the conflict between blocs and capable, at least potentially, of designing a new system of interaction and coexistence. Many hypotheses and intuitions have been left on the drawing board, others have materialised, while others still have turned into a process which moves in a different often opposite direction. A legacy as difficult, controversial and contradictory as this certainly deserves to be discussed and analysed.