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Le incognite del processo elettorale americano

The incognitos of the American electoral process

Categoria/Category
Anno XLII, n. 189, ottobre-dicembre 2007
Editore/Publisher
Guerini e Associati

Abstract

L’autore osserva come negli Stati Uniti la campagna elettorale per le presidenziali del novembre 2008 si sia mossa con un eccezionale margine di anticipo, benché ciò non la renda esente da fattori tradizionalmente imponderabili. Anche questa volta, infatti, due incognite relative al processo elettorale rimarranno latenti fino al giorno del voto. La prima riguarda il grado di affluenza alle urne, solitamente basso (solo in cinque elezioni è stato superato il 60 per cento); la seconda è legata all’eventuale emergere di uno o più «terzi incomodi», ovvero alla nascita di uno o più partiti minori in grado di fare da spoiler (guastafeste) per i candidati dei due maggiori partiti, quello repubblicano e quello democratico. L’eventualità «Bloomberg for President» (appunto, il «terzo incomodo») prosegue e non manca di elettrizzare questa campagna elettorale in cui tutto sembra veramente improntato a un gioco di anticipo.

flageng

The author observes how, in the United States, the November 2008 presidential election campaign has begun exceptionally early, not that this deprives it of traditional imponderables. Yet again, two incognitos of the electoral process will lie dormant until the day of the vote itself. The first is the turnout of voters, which is usually low (the 60 percent threshold has only been exceeded in five elections); the second is the possible emergence of ‘unwanted third parties’, namely the birth of one or more minor parties as spoilers for the candidates of the two major parties, the Republicans and the Democrats. One ‘unwanted third party’, the ‘Bloomberg for President’ movement, is going ahead, thus electrifying an election campaign in which everything really does seem to be based on ‘being first to the ball’.