Abstract
Le relazioni tra i due giganti d’Asia – Giappone e Cina Popolare – stanno oggi vivendo uno dei più importanti momenti di evoluzione dall’epoca della normalizzazione del 1972. Sebbene i leader di entrambi i paesi meritino un plauso convinto per l’energia diplomatica, la creatività e le risorse che hanno dedicato a questo «nuovo punto di partenza», non si può negare che essi si trovino oggi a fronteggiare forze di opposizione che sono in parte state create da loro stessi. Nel momento in cui la politica regionale dell’Asia nord-orientale subisce una radicalizzazione dovuta a una serie di trasformazioni delle
élites politiche dell’area – mentre l’assetto del più ampio sistema globale rimane incerto a causa della crisi della leadership statunitense –, lo scenario che si prospetta non può che essere descritto come problematico, e le fondamenta del «nuovo punto di partenza» nei rapporti fra Cina e Giappone appaiono quanto meno fragili.
Relations between the two Asian giants – Japan and the People’s Republic of China – are undergoing a moment of evolution, one of the most significant since the normalisation of 1972. Though the leaders of both countries deserve praise for the diplomatic energy, creativity and resources they have invested this ‘new starting point’, it cannot be denied that they now find themselves up against opposition forces that they themselves have, in part, helped to create. Now that the regional politics of northeast Asia are being radicalised by transformations of the area’s political elites – while the US leadership crisis makes the arrangement of the broader global system uncertain – the future scenario can only be described as problematic, with the foundations of the ‘new starting point’ in relations between China and Japan appearing more fragile than ever.