Abstract
La situazione interna iraniana è in movimento. Nuovi equilibri si prefigurano in vista delle elezioni legislative del marzo 2008. In un sistema politico come quello della Repubblica Islamica, caratterizzato dall’impossibilità di alternanza, decisivo, per gli indirizzi di governo, è il rapporto, conflittuale o di alleanza, tra le diverse fazioni di regime. Le fazioni sono strutture informali più che vere e proprie forze organizzate; ciò rende le loro frontiere assai mobili, tanto che non è infrequente assistere a passaggi di loro esponenti dall’una all’altra o alla comparsa di fratture incrociate che le attraversano in politica interna ed estera. Analizzare delle diverse fazioni le culture politiche, l’ideologia, l’interpretazione della religione, gli interessi che rappresentano, è essenziale per comprendere le dinamiche del sistema politico iraniano. Dopo la scomparsa di Khomeini il ceto politico di regime ruota attorno ad alcuni raggruppamenti: quello conservatore religioso; quello conservatore pragmatico; quello radicale; quello riformista.
The Iranian domestic situation is in motion, with new equilibria emerging to prefigure the March 2008 legislative elections. In a political system like the Islamic Republic’s, in which alternate governments are impossible, conflicts and alliances among the different factions of the regime are decisive in orienting government policy. Such factions are more informal structures than properly organised forces. The borderlines dividing them are so mobile that it is not infrequent to see members moving from one to another or crossover cleavages appearing in domestic and foreign policy. Analysis of the political cultures, ideologies, religious views and interests of the various factions is essential for understanding the dynamics of the Iranian political system. Since the death of Khomeini, the regime’s political class has rotated around four groups: religious conservative, pragmatic conservative, radical and reformist.