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Il quadro istituzionale ed elettorale italiano presenta alcuni caratteri che lo rendono assolutamente unico nel panorama comparatistico e che, combinati fra loro, sono una delle principali cause dell’inefficienza della attuale forma di governo. Sono tre le principali anomalie: il bicameralismo perfetto; l’attribuzione di un premio di maggioranza nazionale alla coalizione più votata potenzialmente disomogeneo fra i due rami del Parlamento; l’elezione di dodici deputati e sei senatori nella circoscrizione estero. Il premio di maggioranza di coalizione sarà oggetto di un referendum abrogativo nel 2009, a meno che il Parlamento non approvi tempestivamente una riforma elettorale organica. Solo una complessiva riforma della legge elettorale, combinata con alcuni improcrastinabili interventi di riforma sul testo della Costituzione, potranno porre fine alla lunghissima e incerta fase di transizione avviata all’inizio degli anni Novanta e nota come Seconda Repubblica.