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Turkey, between West and East / Europeanism and/or Neo-Ottomanism: Turkish foreign policy during the AKP
Ozzano traccia un bilancio dell’operato dell’Akp (Partito della giustizia e dello sviluppo) nei primi cinque anni al potere a proposito della politica estera, uno dei settori che più destavano preoccupazione all’indomani della vittoria del partito, nel 2002. A suo giudizio, sarebbe errato affermare che la recente politica estera turca segni uno spostamento verso un’identità caratterizzata puramente in senso islamico; così come pensare che il paese intenda svolgere semplicemente una funzione di ponte fra Europa e Medio Oriente. La strategia turca consiste nel tentativo di rendere il paese un attore accreditato a livello globale, dotato di una identità culturale autonoma in cui coesistono elementi islamici, europei ed asiatici; e capace di esercitare influenza su molteplici scenari regionali. I membri dell’Unione Europea non devono, quindi, vedere nella Turchia una possibile quinta colonna dell’islam in Europa, ma un’aspirante grande potenza decisa a entrare nell’Unione, anzi a contribuire a costruirla, senza per questo rinnegare la sua parte di eredità culturale non europea.